Brutale, romanzo di Salvatore Falzone pubblicato da 66thand2nd nella primavera del 2025, è una lettura intensa e spigolosa. Fin dalle prime pagine, si intuisce che non siamo davanti a una storia lineare o rassicurante. Falzone sceglie infatti di affrontare temi complessi come il desiderio, il potere, la vergogna e l’identità con una scrittura diretta e volutamente scomoda.
È un romanzo sul potere, sul corpo e sulla vulnerabilità, che si sviluppa attorno a due giovani uomini: Giulio, grafico freelance che vive a Milano con il compagno Fabio, e Paolo, aiuto pizzaiolo di Vigevano, convivente con la fidanzata Martina. I due si sono conosciuti ai tempi della scuola e condividono un passato segnato da un episodio traumatico che li ha lasciati entrambi, a modo loro, segnati.
Quando Giulio riconosce Paolo in un video erotico caricato su una piattaforma online – in cui Paolo, mascherato, si esibisce in ruoli di dominatore – riemerge un’attrazione confusa, fatta di ricordi, tensioni irrisolte e bisogno di controllo. Da lì in poi, il loro rapporto prende una piega difficile da definire: non è una storia d’amore tradizionale, ma nemmeno una semplice rivalsa.
In un’intervista rilasciata per il podcast Voce ai libri (Intesa Sanpaolo On Air), Falzone sottolinea che il cuore del romanzo ruota attorno a una domanda:
“Cosa siamo disposti a fare per denaro?” Ma il denaro è solo uno degli elementi in gioco. Brutale è anche una riflessione su come il desiderio si intrecci con la ricerca di riconoscimento e su quanto sia sottile il confine tra il bisogno di essere visti e il rischio di essere usati.
Il corpo diventa lo spazio in cui questi conflitti si manifestano: attraverso il sesso, la sottomissione, il dominio. Non si tratta di una rappresentazione erotica convenzionale, quanto piuttosto di un’esplorazione psicologica. Le scene esplicite non servono a scioccare, ma a rendere visibili tensioni interiori profonde.
Falzone adotta una lingua priva di orpelli, costruita per essere funzionale alla narrazione. Il tono è diretto, talvolta spietato, ma mai gratuito. L’autore si mantiene coerente nel suo intento: restituire personaggi imperfetti, situazioni ambigue e dinamiche relazionali che raramente trovano spazio nella narrativa mainstream.
Le ambientazioni – piccoli appartamenti, locali di provincia, una Milano fredda e sfuggente – contribuiscono a rafforzare la sensazione di claustrofobia emotiva che accompagna i protagonisti. Il contesto sociale, fatto di precarietà lavorativa e relazioni instabili, è parte integrante della storia.
Il rapporto tra Giulio e Paolo è al centro del romanzo, ma non segue i canoni di una storia sentimentale tradizionale. È piuttosto un confronto tra due ferite: Giulio cerca un controllo esterno per placare la propria inquietudine; Paolo cerca un ruolo dominante per compensare insicurezze più profonde. Nessuno dei due riesce davvero a possedere l’altro, e questo rende il loro legame tanto instabile quanto significativo.
Chi ama i romanzi che affrontano tematiche legate all’identità, alla sessualità e al potere in modo diretto e onesto troverà in Brutale una lettura stimolante. Non è un libro semplice, né consolatorio. Ma è una storia che riesce a restituire con coerenza la complessità delle relazioni umane quando si intrecciano desiderio, memoria e disuguaglianze emotive.
In conclusione, è un libro coraggioso e consapevole, che non ha paura di addentrarsi in zone d’ombra. È un romanzo che non cerca il consenso, ma che offre molto a chi desidera confrontarsi con narrazioni fuori dagli schemi.
Una lettura che lascia spazio al pensiero, anche dopo aver chiuso l’ultima pagina.