Potevo metterlo in “Vita di tutti i giorni”, ma penso che si tiri comunque in mezzo la salute delle persone transgender e che vada bene qui. Sono alcune righe che ho scritto sul “problema bagno” in un posto che non sia casa propria:
“.. chiedere a una persona transessuale di adeguarsi a una mentalità che dice “Che ti costa usare i servizi appropriati al tuo sesso biologico finché non completi il percorso di transizione?” costa moltissimo. Perché, sapete, non è che si cambi sesso da un giorno all’altro, ci sono un sacco di cose nel mezzo tra terapia ormonale sostitutiva, aspetto che cambia a poco a poco, interventi chirurgici, scartoffie burocratiche, medici obiettori di coscienza, giudici poco informati e tempi di attesa biblici prima della rettifica anagrafica del nome, ed è impossibile credere che un ragazzo FtM (o una ragazza MtF) non sia riconoscibile prima di aver completato il percorso di transizione, o che sia possibile per lui usare il bagno delle donne in tutta sicurezza e senza nessun pericolo [..]
Talvolta costa il benessere psicofisico di una persona perché a causa della sua
transessualità è vittima di bullismo/mobbing, e costa il suo senso di appartenenza a una
classe, a un progetto, a un gruppo di colleghi perché ne viene esclusa e vessata. Talvolta
costa la sua salute mentale, dal momento che i sotterfugi a cui deve ricorrere per non
essere scoperta, anche quando va nel bagno adeguato al suo sesso, la obbligano a vivere
in un clima di terrore. Talvolta costa la sua felicità perché, anche se il percorso di
transizione la dovrebbe aiutare ad autodeterminarsi, prima di cambiare i documenti deve
scegliere se farsi cacciare da un bagno o dall’altro, e sentirsi “una cosa mezza” è orribile
e disumanizzante. Talvolta costa addirittura la vita, come provano gli omicidi e i tentati
omicidi ai danni di persone transessuali che sono andate al bagno fuori casa e sono
incappate in chi le vedeva come dei mostri o degli oggetti sessuali da usare e di cui
abusare, verso le quali la violenza è perfettamente o quasi perfettamente giustificata. E, a
differenza di quello che gli stereotipi sui pericolosissimi transessuali sembrano suggerire,
quelli che hanno ucciso o hanno provato a uccidere, sia in senso metaforico che letterale,
non erano transessuali e anche loro credevano che i loro bisogni identitari fossero tutti capricci.”
Mi chiamo Isabella,sono un’infermiera e sono una donna transessuale. Ho già scritto una piccola cosa su di me in un altra sezione del diario.
Sono stata poco tempo fa ad un incontro pubblico nella città dove lavoro in occasione della giorna sulla salute della donna. In questo contesto alcuni relatori si sono soffermati sulla cosiddetta medicina di genere che prevede per ciò che concerne prevenzione e cura soprattutto dei percorsi diversi date le diverse peculiarità dei diversi sessi.
Ciò mi ha portato a riflettere se la medicina di genere non debba essere intesa in modo più estensivo ed inclusivo poiché anche le persone transgender e transessuali hanno peculiarità diverse.
Se penso a me stessa per esempio forse dovrei avere accesso sia al programma di screening per la prevenzione del tumore della prostata,sia a quello mammografico per il tumore del seno. Forse dovremmo avere un’esenzione al pari delle donne in gravidanza per l’esecuzione di esami del sangue, ecografia addominale visto che dobbiamo fare una terapia ormonale.E gli esempi potrebbero essere ancora tanti.
Poi a casa mi è venuto un dubbio fantapolitico. Dovrebbe essere istituito un registro delle persone trans o ci dovrebbe essere un ‘annotazione negli elenchi delle Asl? Questo oltre forse a essere in contrasto con la legge 164/82 che prevede che non risulti traccia della rettifica ( per quanto possibile),un po’ mi spaventa e mi fa ritornare con la mente a tempi lontani ma non troppo in cui gruppi di persone sono state perseguitate per la loro diversità. Si è vero siamo in democrazia,ma…
Ditemi cosa pensate di questa mia riflessione. Buona giornata
Isabella
I bisogni delle persone transgender sono tutt’altro che capricci; lo so perché ultimamente ho dubbi sulla mia identità di genere. Mi piacerebbe che anche le persone cisgender capissero questa cosa.
Anche se la transessualità fosse un capriccio o una moda, mi risulta che i transgender non danneggiano in alcun modo i cisgender, pertanto il rispetto verso i transgender è necessario per il bene dell’umanità.
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok
Potevo metterlo in “Vita di tutti i giorni”, ma penso che si tiri comunque in mezzo la salute delle persone transgender e che vada bene qui. Sono alcune righe che ho scritto sul “problema bagno” in un posto che non sia casa propria:
“.. chiedere a una persona transessuale di adeguarsi a una mentalità che dice “Che ti costa usare i servizi appropriati al tuo sesso biologico finché non completi il percorso di transizione?” costa moltissimo. Perché, sapete, non è che si cambi sesso da un giorno all’altro, ci sono un sacco di cose nel mezzo tra terapia ormonale sostitutiva, aspetto che cambia a poco a poco, interventi chirurgici, scartoffie burocratiche, medici obiettori di coscienza, giudici poco informati e tempi di attesa biblici prima della rettifica anagrafica del nome, ed è impossibile credere che un ragazzo FtM (o una ragazza MtF) non sia riconoscibile prima di aver completato il percorso di transizione, o che sia possibile per lui usare il bagno delle donne in tutta sicurezza e senza nessun pericolo [..]
Talvolta costa il benessere psicofisico di una persona perché a causa della sua
transessualità è vittima di bullismo/mobbing, e costa il suo senso di appartenenza a una
classe, a un progetto, a un gruppo di colleghi perché ne viene esclusa e vessata. Talvolta
costa la sua salute mentale, dal momento che i sotterfugi a cui deve ricorrere per non
essere scoperta, anche quando va nel bagno adeguato al suo sesso, la obbligano a vivere
in un clima di terrore. Talvolta costa la sua felicità perché, anche se il percorso di
transizione la dovrebbe aiutare ad autodeterminarsi, prima di cambiare i documenti deve
scegliere se farsi cacciare da un bagno o dall’altro, e sentirsi “una cosa mezza” è orribile
e disumanizzante. Talvolta costa addirittura la vita, come provano gli omicidi e i tentati
omicidi ai danni di persone transessuali che sono andate al bagno fuori casa e sono
incappate in chi le vedeva come dei mostri o degli oggetti sessuali da usare e di cui
abusare, verso le quali la violenza è perfettamente o quasi perfettamente giustificata. E, a
differenza di quello che gli stereotipi sui pericolosissimi transessuali sembrano suggerire,
quelli che hanno ucciso o hanno provato a uccidere, sia in senso metaforico che letterale,
non erano transessuali e anche loro credevano che i loro bisogni identitari fossero tutti capricci.”
Mi chiamo Isabella,sono un’infermiera e sono una donna transessuale. Ho già scritto una piccola cosa su di me in un altra sezione del diario.
Sono stata poco tempo fa ad un incontro pubblico nella città dove lavoro in occasione della giorna sulla salute della donna. In questo contesto alcuni relatori si sono soffermati sulla cosiddetta medicina di genere che prevede per ciò che concerne prevenzione e cura soprattutto dei percorsi diversi date le diverse peculiarità dei diversi sessi.
Ciò mi ha portato a riflettere se la medicina di genere non debba essere intesa in modo più estensivo ed inclusivo poiché anche le persone transgender e transessuali hanno peculiarità diverse.
Se penso a me stessa per esempio forse dovrei avere accesso sia al programma di screening per la prevenzione del tumore della prostata,sia a quello mammografico per il tumore del seno. Forse dovremmo avere un’esenzione al pari delle donne in gravidanza per l’esecuzione di esami del sangue, ecografia addominale visto che dobbiamo fare una terapia ormonale.E gli esempi potrebbero essere ancora tanti.
Poi a casa mi è venuto un dubbio fantapolitico. Dovrebbe essere istituito un registro delle persone trans o ci dovrebbe essere un ‘annotazione negli elenchi delle Asl? Questo oltre forse a essere in contrasto con la legge 164/82 che prevede che non risulti traccia della rettifica ( per quanto possibile),un po’ mi spaventa e mi fa ritornare con la mente a tempi lontani ma non troppo in cui gruppi di persone sono state perseguitate per la loro diversità. Si è vero siamo in democrazia,ma…
Ditemi cosa pensate di questa mia riflessione. Buona giornata
Isabella
I bisogni delle persone transgender sono tutt’altro che capricci; lo so perché ultimamente ho dubbi sulla mia identità di genere. Mi piacerebbe che anche le persone cisgender capissero questa cosa.
Anche se la transessualità fosse un capriccio o una moda, mi risulta che i transgender non danneggiano in alcun modo i cisgender, pertanto il rispetto verso i transgender è necessario per il bene dell’umanità.