Risoluzione Anti-gender del leghista Sasso, Tocca a Noi e Arcigay organizzano sit-in in tutta Italia per sostenere l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole

Genova, 23 settembre 2024 – “Non possiamo e non vogliamo restare indifferenti alla deriva illiberale e antidemocratica dell’Italia al tempo del Governo Meloni. Sentiamo il dovere e l’urgenza di reagire ed opporci con fermezza all’approvazione della risoluzione Sasso (Lega) che vieta l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, tacciandola di essere espressione di una fantomatica ed inesistente “’ideologia gender”.”

Tocca a Noi e Arcigay spiegano così, la scelta di promuovere la mobilitazione di protesta – diffusa su tutto il territorio nazionale – che si terrà mercoledì 25 settembre dalle 18 alle 20 e coinvolgerà associazioni e collettive, insegnanti e student3, forze progressiste e esponenti delle istituzioni attraverso l’organizzazione di sit-in in 46 piazze d’Italia: Aosta, Avellino, Bergamo, Bisceglie, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Catania, Cosenza, Cremona, Cuneo, Firenze, Frosinone, Genova, Grosseto, L’Aquila, Latina, Lecce, Livorno, Mantova, Milano, Modena, Padova, Palermo, Pavia, Pesaro, Pisa, Pistoia, Pomigliano d’Arco, Potenza, Ragusa, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Rovereto, Rovigo, Sanremo, Siena, Taranto, Torre del Greco, Trani, Trapani, Trento, Varese e Vicenza.

SCUOLA LIBERA TUTT3
GENOVA | piazza R. De Ferrari (angolo largo Pertini)
ore 18:30

Il messaggio è chiaro: “la scuola che libera tutt3 è una scuola dove non c’è posto per i pregiudizi sessisti, razzisti, omolesbobitransfobici e abilisti. È una scuola che si fa comunità educante e spazio sicuro per tutte le persone che la attraversano; una scuola che condanna e rifiuta l’odio e la discriminazione. Ma si scende in piazza anche per chiedere alle istituzioni di assumere un impegno concreto a sostegno dei progetti di educazione sessuale e affettiva nelle scuole che la risoluzione Sasso vuole mettere al bando, perché al contrario, rappresentano uno strumento indispensabile per la prevenzione e di contrasto al bullismo e alla violenza patriarcale, un presidio fondamentale per la tutela della salute riproduttiva e sessuale e per l’educazione al consenso”, spiegano le associazioni.

Ma c’è di più. “La risoluzione Sasso – concludono le realtà organizzatrici – è solo l’anticamera di una legge anti-LGBTQIA+* che avvicina l’Italia a Paesi illiberali, antidemocratici e responsabili di numerose violazioni dei diritti umani come l’Ungheria di Orbán e la Russia di Putin. Ecco perché non possiamo stare a guardare, c’è bisogno di fare fronte unitario con quella maggioranza silenziosa che in questo momento non decide, ma sta dalla nostra parte. A tutte queste persone chiediamo di unirsi a noi e di non lasciarci sol3”.

Sono oltre 250 le realtà che hanno aderito all’iniziativa.

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