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1 ora d’amore: Arcigay aderisce alla campagna per l’educazione sentimentale

1 ora d'amore

Perché se una bambina picchia è un “maschiaccio”? E se un bambino piange è una “femminuccia”?
Perché le ragazze possono camminare mano nella mano e i ragazzi no?
Perché si studia Gabriele D’Annunzio e non Sibilla Aleramo?
Perché se mamma non lavora è normale, ma se non lavora papà è una vergogna?

Con un comunicato ufficiale, anche Arcigay ha aderito alla campagna 1 ora d’amore, che si pone l’obiettivo di raccogliere le firme sufficienti alla presentazione di una proposta di legge per istituire “l’ora di educazione sentimentale” nelle scuole italiane, “finalizzato alla crescita educativa, culturale e emotiva dei giovani e delle giovani in materia di parità e solidarietà tra uomini e donne“.

Un progetto ambizioso, che vuole dare dignità istituzionali alle numerose iniziative – già da tempo organizzate su tutto il territorio nazionale – per educare insegnanti, bambini e ragazzi al rispetto di ogni diversità.

Come illustrato da Flavio Romani, presidente nazionale Arcigay, “Listituzione di un’ora di educazione sentimentale nelle scuole non rappresenterebbe soltanto il doveroso adempimento di una delle azioni previste dalla Convenzione di Istanbul, ma anche la messa a regime di uno sforzo che da molto tempo la rete delle associazioni produce, nella convinzione che sia nelle scuole il punto nevralgico in cui si riproduce una cultura degli stereotipi, quella che genera pregiudizi, perciò discriminazioni e atti d’odio“.

La raccolta firme, creata e sostenuta dalla deputata di Sinistra Ecologia e Libertà Celeste Costantino, è già stata sottoscritta da circa 24.000 persone, fra cui numerosi esponenti della politica e della cultura.

Per consultare il testo della proposta di legge si può visitare il sito web di Celeste Costantino (clicca qui), mentre per aderire con la propria firma è sufficiente visitare il sito Change.org (clicca qui).

Marta Traverso

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