fbpx

27 gennaio: Dibattito “Dai silenzi sull’Omocausto ad internet. Conflitti in Rete tra diritti civili e omofobia”

Lunedì 27 gennaio alle ore 16:30 presso lo Starhotel President (Corte Lambruschini) il dibattito:

Dai silenzi sull’Omocausto ad internet.
Conflitti in Rete tra diritti civili e omofobia

Intervengono:

  • Fulvio Marcello Zendrini
    Consulente marketing e comunicazione aziendale, prodotto e comunicazione politica, responsabile Comunicazione del progetto Le Cose Cambiano
  • Chiara Reali
    Psicologa, curatrice del sito e dei social network per il progetto Le Cose Cambiano
  • Yuri Guaiana
    Segretario dell’associazione Certi Diritti

I nuovi mezzi di comunicazione sono strumenti a doppio taglio: offrono occasioni di liberazione alle persone LGBTI e allo stesso modo portano loro oppressione da parte di gruppi omofobi organizzati che, approfittando della potenza della Rete, combattono con ogni mezzo la cultura del gender, del rispetto dell’altro, dell’inclusione o, meno genericamente, la pari dignità e l’uguaglianza di fronte alla legge delle persone omosessuali e transessuali.

Dal lungo silenzio seguito all’Omocausto alla comunicazione globale in Rete, quanto è cambiata la condizione LGBTI nel mondo? Sicuramente abbiamo ottenuto un grande giovamento dalla possibilità di entrare in contatto scambiandoci esperienze, progetti, conoscenze, speranze.

Si potrebbe dire che siamo un popolo, che condividiamo una storia variegata, che ci mette a confronto andando oltre ai nazionalismi.

Riconoscere questo ci renderebbe fortissimi. Lo dobbiamo ai nuovi mezzi di comunicazione con i quali abbiamo costruito una comunicazione multimediale, agilmente articolata in tutte le lingue che pratichiamo.

Ci sono aspetti molto meno positivi. La stessa forma di comunicazione viene sfruttata dall’opposizione omo-transfobica, come dimostra l’utilizzo di YouTube da parte dei gruppi fascisti russi, che immettono sul canale i video delle brutalità commesse contro gay, lesbiche e trans, con chiaro intento terroristico.

In altri paesi come l’Uganda la stampa ha invitato al linciaggio degli attivisti per i diritti civili ugandesi, ottenendo l’omicidio del più noto David Kato.

Dobbiamo essere ben coscienti del pericolo rappresentato dal cyber-bullismo, particolarmente quando induce adolescenti al suicidio.

L’unico modo di reagire è adoperare sempre più blog, social network e quanto la rete ci mette a disposizione per difenderci, difendere i nostri giovani, mantenere viva la speranza e dare al futuro la possibilità di essere migliore

× Scrivici qui