Al tempo della crisi il riconoscimento dei diritti si fa ogni giorno più urgente.
Lo stesso sforzo per un rilancio economico e sociale del Paese non può non tenere conto del fatto che transfobia, omofobia e negazione dei diritti fanno male non solo alle persone, ai cittadini e alle cittadine, ma anche all’economia. La vitalità creativa, economica e sociale di un Paese che cresce si misura anche dal grado di apertura ai diritti e alle differenze.
Il prossimo 24 e 25 febbraio saremo chiamati a eleggere i nostri rappresentanti in Parlamento.
Il ritardo dell’Italia sui diritti non può più aspettare, è il momento di chiedere la piena uguaglianza e strumenti seri contro le discriminazioni, per le soluzioni parziali e le promesse vuote il tempo è scaduto.
Per questo domandiamo adesso, a candidate e candidati, indipendentemente dal colore politico, di sottoscrivere quattro impegni stringenti e di impegnarsi con una tempistica certa.
È il momento di dire si ai diritti, non ci sono più scuse.
Fonte: www.temposcaduto.com