fbpx

San Valentino 2013: Flash Mob contro l’omofobia

Human rights are my Pride Amnesty International

Il Gruppo 007 di Amnesty International, GenovaGaya e Arcigay Genova l’Approdo invitano tutti a partecipare al Flash Mob contro l’omofobia dal titolo Amare è un diritto umano! che si terrà alle ore 19:00 di giovedì 14 febbraio, giorno di San Valentino, in largo Sandro Pertini (piazza De Ferrari presso Teatro Carlo Felice e Accademia). Ci scambieremo un bacio per dire che la diversità non è un male, il male è che solo alcune diversità abbiano diritto di esistere!

Segui l’evento su Facebook

Comunicato Stampa di Amnesty Genova del 12 febbraio 2013

Giovedì 14 febbraio, per San Valentino, la cittadinanza è invitata ad un bacio collettivo per ribadire che amare è un diritto umano.
Alle ore 19:00, Amnesty International con Genovagaya, Arcigay Genova e Famiglie Arcobaleno organizzano un flash mob contro l’omofobia.
Chi vorrà partecipare al flash mob si incontrerà in largo Sandro Pertini alle ore 19:00. Ecco le istruzioni:

  • I partecipanti, al suono di un fischietto, formeranno la scritta “AMARE È UN DIRITTO UMANO” con i cartelloni forniti dagli attivisti.
  • Al suono di un secondo fischietto, tutti i convenuti si baceranno e si scambieranno affettuosità.
  • Al terzo suono di fischietto tutti applaudiranno.

In occasione della festa di San Valentino gli attivisti delle associazioni citate ribadiscono che l’identità di genere e l’orientamento sessuale sono da tempo riconosciuti come aspetti fondamentali dell’identità di un individuo.
Eppure ovunque le persone LGBTI cioè lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali, continuano a subire numerose violazioni dei loro diritti fondamentali. “La parità di trattamento non è una questione di cortesia o di buon senso” – dichiarano gli attivisti di Amnesty International – “è un diritto umano e la discriminazione è vietata da numerosi documenti e normative internazionali e nazionali”.
La legge penale italiana antidiscriminazione (legge Mancino), prevede infatti pene aggravate per i crimini di odio basati sull’etnia, la razza, la nazionalità, la lingua o la religione, ma non tratta allo stesso modo quelli motivati da finalità di discriminazione per l’orientamento sessuale e l’identità di genere. Gli attivisti di Amnesty International rilevano che a causa di questa lacuna, l’incitamento a commettere atti o provocazioni di violenza omofoba e transfobica non è perseguibile come crimine motivato dall’odio, come accade per le altre forme di incitamento alla violenza discriminatoria.
Questa situazione è in contrasto con il principio di non discriminazione sancito dall’art. 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e favorisce l’aumento di intolleranza e violenza verso le persone LGBTI nel nostro Paese.
“La lacuna legislativa non è stata sinora colmata”, dichiara Emanuela Massa, attivista del gruppo genovese di Amnesty International. “La Commissione Giustizia della Camera il 7 novembre 2012 ha respinto il testo base per una nuova legge contro l’omofobia e la transfobia che prevedeva l’estensione della legge Mancino.”
Inoltre, nella legislazione italiana manca qualsiasi riconoscimento della rilevanza sociale delle famiglie costituite da individui dello stesso sesso, ai quali non viene consentito di sposarsi, e dai loro figli.
Ciò impedisce a molte persone di godere di diritti umani essenziali per l’autorealizzazione e alimenta la stigmatizzazione delle persone LGBTI.
Per Amnesty International le autorità italiane hanno la responsabilità di proteggere e garantire la realizzazione dei diritti umani delle persone LGBTI, affinché esse non siano vittime di discriminazione, possano godere degli stessi diritti di ogni altro individuo ed esprimere liberamente il loro orientamento sessuale e la loro identità di genere senza il rischio di subire abusi.

× Scrivici qui