La Liguria si dimostra una volta di più terra dei diritti di tutte le persone e terra d’accoglienza.
Il sindaco leghista di Treviso vuole multare i gay che si baciano in pubblico, di lesbiche però non parla, forse anche lui sente di avere un 25% in comune con le donne omosessuali. Mentre nuvole cupe si addensano sul profondo nord e il paese si allontana sempre più dall’Europa in Liguria si accendono luci che illuminano la battaglia di civiltà rappresentata dai diritti LGBT.
“La Liguria si dimostra una volta di più terra dei diritti di tutte le persone e terra d’accoglienza”, dichiara Lilia Mulas, presidente di Arcigay e Arcilesbica Genova. “La notizia che le Cinque Terre sono friendly e che il parco ha istituito una carta d’accesso che di fatto riconosce la dignità di tutte le famiglie ci riempie d’orgoglio. Giustamente l’Assessore Barli rimarca che il parco è patrimonio di tutta l’umanità e da il benvenuto a tutte le famiglie senza distinzioni. Arcigay e Arcilesbica Genova stanno pensando di invitare le Famiglie Arcobaleno a una gita alle Cinque Terre, quale migliore occasione per dimostrare che gay e lesbiche sono genitori come chiunque e dare coraggio a chi, in Liguria, vive una situazione omogenitoriale nel silenzio e nell’isolamento?”
Intanto anche Eately si schiera contro Giovanardi e la sua campagna d’odio. Il patron Oscar Farinetti pensa a uno spot con due donne che si tengono per mano, con la scritta “Anche noi di Eately siamo aperti a tutte le famiglie”. Gino De Luca e Francesco Bellotti, paladini liguri della famiglia unica, parlano di volontà di sacrificare la famiglia sull’altare degli interessi economici.
“Sono cose che non si possono più sentire, a parte il valore economico del turismo rainbow, gay e lesbiche single o in coppia e famiglie compravano già da Ikea anche prima della pubblicità”, dichiara Santo Balastro, vice presidente Arcigay Genova. “Accusare le imprese di dare una prova di civiltà di cui il Governo non è in grado, è assurdo. Pensino piuttosto ai tagli al welfare e alla politica economica fallimentare, le famiglie, tutte, sono stanche di parole. Siamo felici che la Liguria dimostri nei fatti una reale apertura, non solo simbolica, nei nostri confronti”.
Lilia Mulas, presidente Arcigay Arcilesbica Genova.
Santo Balastro, vice presidente Arcigay Genova L’Approdo.