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Ora basta, tocca solo a voi

Con questo slogan le associazioni nazionali LGBT intendono ricordare la data del 14 aprile 2010, quando la Corte Costituzionale richiamò l’attenzione del Parlamento sulla necessità di approvare una legge che riconosca dignità e pari diritti a coppie dello stesso genere e alle famiglie a cui danno vita.
Altre sentenze come quella recente della Cassazione sono orientate in questa direzione, ma in due anni non è stato fatto alcun passo avanti.
Le iniziative che verranno attuate su tutto il territorio nazionale richiamano Governo e Parlamento a questa responsabilità.
Arcigay e Arcilesbica Genova hanno scelto di manifestare, nel decisivo momento politico che la città sta attraversando, inviando a candidati e candidate alla carica di Sindaco una lettera: richieste e proposte in forma di domanda in cui le associazioni chiedono a coloro che amministreranno la città di mantenere a Genova il ruolo di città dei diritti, rafforzando la collaborazione tra istituzioni, comunità LGBT e associazioni, in modo che gay, lesbiche e transgender possano lavorare per una Genova migliore, più inclusiva e accogliente per tutti.

“Abbiamo preferito concentrarci sul territorio e portare le nostre richieste a chi governerà la città nel prossimo futuro piuttosto che scendere in piazza”, dichiara Lilia Mulas, “in fondo lo slogan si adatta anche a chi concorre alle amministrative, non solo al Parlamento. Ma non toccherà solo a sindaci e consiglieri come recita lo slogan. Noi vogliamo esserci, contribuire al rilancio della città e opporci al tentativo di riconsegnarla a una mentalità perdente e provinciale. I diritti che rivendichiamo anche attraverso le richieste avanzate a candidati e candidate sono diritti umani e arricchiscono la vita di ognuno di noi.”

Lettera ai candidati Sindaci a Genova

Cittadinanza LGBT per una città migliore
Genova, la città che fa la differenza

Il Comitato Provinciale Arcigay L’Approdo festeggia quest’anno il suo decennale e guarda ai prossimi cinque anni con la convinzione e la volontà di contribuire al rinnovamento della città in cui opera da anni per l’inclusione e la visibilità della comunità LGBT, per il dialogo e il rispetto tra le differenze, consapevoli che l’azione diretta di cittadine e cittadini qualifica una città in un senso o nell’altro.

Se la città è fatta dalle persone e dai loro comportamenti, tra quelle persone ci siamo anche noi.
Gay, lesbiche e trans vogliono con le loro soggettività lavorare per la città, il suo rilancio e il mantenimento dei valori che sono sopravvissuti a molte crisi e problemi nel cuore della sua gente: l’amore per i valori costituzionali, per la bellezza del lavoro, la solidarietà e la consapevolezza che i diritti di uno sono i diritti di tutti.

Coscienti che il movimento LGBT, insieme al movimento delle donne, costituisce un mezzo di rinnovamento di cui né il Paese né la citta di Genova possono fare a meno, ci proponiamo come interlocutori e interlocutrici politiche per mantenere a Genova quel ruolo di città dei diritti ormai radicato e dimostrato brillantemente dall’ottima riuscita del Pride Nazionale nel 2009.

Anche allora eravamo l’Italia che fa la differenza. Possiamo e vogliamo continuare ad esserlo.

Cittadinanza e diritti

1) Ritiene utile ai fini di garantire un migliore godimento dei diritti di cittadinanza alle coppie dello stesso genere (ad esempio nell’assegnazione di alloggi comunali) istituire un Registro delle Unioni Civili unitamente all’attestazione anagrafica prevista dal D.P.R. 223/1989, così come da tempo auspicato e chiesto da Arcigay e Arcilesbica Genova?

2) Ritiene di dovere, così come molti altri amministratori italiani hanno già fatto nell’ambito del perseguimento di una nuova politica amministrativa di gestione dei servizi cittadini, aderire anche agli impegni della RETE RE.A.DY, una rete di amministrazioni locali nata per avviare politiche volte all’inclusione sociale delle persone LGBT e promuovere atti e provvedimenti amministrativi che tutelano dalle discriminazioni?

3) Ritiene di poter assumere, in tale ottica, un impegno concreto per una toponomastica cittadina inclusiva dedicando alcuni luoghi della città a figure significative della cultura LGBT?

Cittadinanza e politiche del lavoro

A) La Direttiva 2006/54/CE del Parlamento e del Consiglio del 5 luglio 2006 stabilisce che il principio della parità di trattamento tra uomini e donne per l’accesso al mondo del lavoro va esteso anche alle discriminazioni determinate dal cambiamento di sesso.

B) Sentenza della Corte Europea del 30 Aprile 1996
In considerazione dello scopo della direttiva 76/207, relativa all’attuazione del principio della parità di trattamento tra gli uomini e le donne per quanto riguarda l’accesso al lavoro, alla formazione e alla promozione professionali e le condizioni di lavoro, l’art. 5, n. 1, di detta direttiva osta al licenziamento di un transessuale per motivi connessi al suo mutamento di sesso. Infatti, poiché il diritto di non essere discriminato a causa del proprio sesso costituisce uno dei diritti fondamentali della persona umana, la sfera d’applicazione della direttiva non può essere ridotta alle sole discriminazioni dovute all’appartenenza all’uno o all’altro sesso, ma si estende alle discriminazioni determinate dal cambiamento di sesso. Invero queste sono basate essenzialmente, se non esclusivamente, sul sesso dell’interessato, giacché licenziare una persona per il motivo che intende subire o ha subito un cambiamento di sesso significa usarle un trattamento sfavorevole rispetto alle persone del sesso al quale era considerata appartenere prima di tale operazione.

1) Dato che la condizione oggettiva nell’ambito lavorativo per le persone trans è particolarmente difficile e deficitaria a causa dello stigma che ancora le colpisce, la nuova amministrazione come intende rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza di cittadine e cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione all’organizzazione politica, economica e sociale della città?

2) Ritiene utile un protocollo di comportamento da adottare nelle società controllate dal Comune? È possibile prevedere specifiche politiche comunali che agevolino il lavoro per le persone che sono esposte al rischio di esclusione sociale?

Cittadinanza e cultura

Crediamo nel valore della cultura come mezzo potente di rilancio della città e come strumento essenziale per realizzare una comunità basata sul rispetto delle differenze.

Perciò chiediamo alla futura amministrazione di aderire alla rete RE.A.DY affinché sia facilitata, attraverso la rete, ad avviare politiche che favoriscano l’inclusione sociale delle persone omosessuali e transessuali nel vivo del tessuto cittadino, rimuovendo una diffusa cultura omofobica e transfobica della quale sovente la cittadinanza non è del tutto consapevole.

Richiamando l’attenzione su ipotesi di intervento contenute nella carta d’intenti della Rete Re.A.DY, allo scopo di favorire l’incontro tra le differenze, sensibilizzare e portare avanti azioni formative rivolte sia alla popolazione sia al personale dipendente del Comune rivolgiamo al candidato/a le seguenti domande:

1) Ritiene giusto utilizzare le civiche biblioteche quali presidi culturali sul territorio per diffondere la conoscenza della cultura che la collettività LGBT italiana e internazionale ha sviluppato e favorire il confronto interculturale?

2) Sarebbe favorevole a sviluppare, in accordo con le associazioni LGBT rappresentative del territorio, progetti culturali per approfondire il tema delle discriminazioni multiple e favorirne il contrasto, in un contesto che metta in relazione tra loro le diverse discriminazioni su un piano di parità?

3) Pensa che nella programmazione culturale della città sia importante includere le tematiche LGBT?

Promozione turistica rivolta a target Lgbt.

L’entusiastica risposta della cittadinanza al Pride nazionale del 2009 ha dimostrato che Genova è una città accogliente, tollerante, laica, aperta ed attenta alle iniziative delle persone omosessuali. Genova offre anche un patrimonio culturale ed artistico che può essere molto interessante per i turisti e le turiste omosessuali che però richiedono particolari attenzioni di sicurezza, accoglienza e ricettività.

1) Il Comune può agevolare un protocollo d’intesa tra associazioni LGBT, Camera di Commercio e associazioni dei consumatori accuratamente pubblicizzato – legato a determinati standard rispetto ai quali un esercente si impegna?

Quali sono le iniziative che il candidato sindaco ha in programma per combattere l’omofobia nei luoghi pubblici, incrementare la qualità delle offerte turistiche per i visitatori LGBT (lesbiche-gay-bisessuali-trans) e qualificare così Genova come centro di interesse per un turismo “gay-friendly”, seguendo l’esempio di città come, Barcellona, Nizza o Tel-Aviv dove l’amministrazione locale ha da tempo promosso una campagna di promozione turistica per persone LGBT?

Comitato Provinciale Arcigay – Arcilesbica Genova

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