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Coming out di personaggi famosi: Tim Cook

Tim Cook

Inauguriamo una nuova rubrica sul sito di Approdo, dedicata ai coming out di personaggi celebri: non perché la loro notorietà e visibilità pubblica li renda in qualche modo “migliori”, ma proprio perché in virtù di tale notorietà possono essere di conforto e di esempio a molte persone.

Iniziamo con il più recente, avvenuto meno di una settimana fa: Tim Cook, amministratore delegato di Apple. Questa la traduzione italiana, integrale, del suo discorso.

«Nel corso della mia vita professionale ho provato a mantenere un livello basilare di privacy. Vengo da umili origini, e non cerco di attirare l’attenzione su di me. Apple è già una delle compagnie guardate più da vicino al mondo, e mi piace mantenere l’attenzione sui nostri prodotti e sulle cose incredibili che i nostri clienti riescono a portare a termine.

Allo stesso tempo, credo profondamente nelle parole di Martin Luther King, che ha detto: ‘La domanda più persistente e pressante della vita è: cosa stai facendo per gli altri?‘. Spesso mi metto alla prova con questa domanda, e mi sono reso conto che il mio desiderio di privacy personale mi ha trattenuto dal fare qualcosa di più importante. Ed è questo che mi ha portato qui oggi.

Per anni sono stato aperto con molte persone riguardo al mio orientamento sessuale. Molti colleghi ad Apple sanno che sono gay, e la cosa non sembra fare differenza nel modo nel quale mi trattano. Naturalmente, ho avuto la grande fortuna di lavorare in un’azienda che ama la creatività e l’innovazione, e che sa che questo può venire fuori solamente quando abbracci le differenze delle persone. Non tutti sono così fortunati. Pur non avendo mai negato la mia sessualità, non l’ho mai neanche pubblicamente ammessa, fino ad ora.

Quindi, lasciate che io sia chiaro: sono orgoglioso di essere gay, e considero essere gay tra i più grandi doni che Dio mi abbia dato. Essere gay mi ha dato una più profonda comprensione di cosa significhi essere nella minoranza, e mi ha fornito una finestra sulle sfide che le persone in altre minoranze affrontano ogni giorno. Mi ha reso più empatico, il che ha portato ad una vita più ricca. A volte è stato duro e spiacevole, ma mi ha dato la fiducia di essere me stesso, di seguire il mio percorso, e di innalzarmi al di sopra delle avversità e dell’intolleranza. Mi ha anche dato la pelle di un rinoceronte, cosa che risulta utile quando sei il CEO di Apple.

Il mondo è cambiato così tanto da quando ero un bambino. L’America si sta muovendo verso l’uguaglianza del matrimonio, e le figure pubbliche che hanno coraggiosamente dichiarato la propria omosessualità hanno aiutato a cambiare le nostre percezioni e reso più tollerante la nostra cultura. Ma ci sono ancora leggi nella maggioranza degli stati che permettono ai datori di lavoro di licenziare le persone basandosi solamente sul loro orientamento sessuale. Ci sono molti posti dove i padroni di casa possono sfrattare gli inquilini per il fatto di essere gay, o dove può esserci proibito di visitare parenti malati e condividere i loro lasciti. Innumerevoli persone, in particolare bambini, affrontano paura ed insulti ogni giorno a causa dl loro orientamento sessuale.

Non mi considero un attivista, ma mi rendo conto di quanto beneficio io abbia ricevuto dai sacrifici degli altri. Quindi, se sentire che il CEO di Apple è gay può aiutare qualcuno in difficoltà a venire a patti con quello che lui o lei è, o portare conforto a qualcuno che si sente solo, o ispirare delle persone ad insistere sulla loro uguaglianza, allora si tratta di un degno baratto con la mia privacy. Ammetto che questa non è stata una scelta facile. La privacy resta importante per me, e vorrei mantenerne una piccola quantità. Ho reso Apple il lavoro della mia vita, e continuerò a spendere virtualmente tutto il mio tempo nel quale cercando di essere il miglior amministratore delegato che posso essere. Questo è ciò che i nostri dipendenti meritano, e lo meritano anche i nostri clienti, gli sviluppatori, gli azionisti ed i fornitori.

Una parte del progresso sociale è il comprendere che una persona non è definita solamente dalla sessualità, dall’etnia o dal genere. Io sono un ingegnere, uno zio, un amante della natura, un patito del fitness, un figlio del Sud, un fanatico dello sport, e molte altre cose. Spero che la gente rispetterà il mio desiderio di focalizzarmi sulle cose per le quali sono più adatto e sul lavoro che mi porta gioia.

La compagnia che sono così fortunato a guidare si è battuta a lungo per i diritti umani e l’uguaglianza per tutti. Abbiamo assunto una posizione forte in supporto della proposta di legge sull’uguaglianza sul posto di lavoro prima del Congresso, esattamente come sosteniamo l’uguaglianza del matrimonio nel nostro stato, la California. E ci siamo fatti sentire in Arizona quando la legislatura di quello stato ha approvato una proposta di legge discriminatoria che aveva come obiettivo la comunità gay. Continueremo a combattere per i nostri valori, e credo che ogni CEO di questa incredibile azienda, a prescindere dalla razza, dal genere o dall’orientamento sessuale, farebbe lo stesso. E continuerò personalmente a battermi per l’uguaglianza di tutte le persone finché non sarò morto stecchito.

Quando arrivo in ufficio ogni mattina sono accolto da foto incorniciate di Martin Luther King e Robert F. Kennedy. Non pretendo che scrivere questa lettera mi metta al loro livello. Tutto ciò che fa è permettermi di guardare quelle foto e sapere che sto facendo la mia parte, comunque piccola, per aiutare gli altri. Pavimentiamo insieme la soleggiata strada verso la giustizia, mattone dopo mattone. Questo è il mio mattone».

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