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Silvia Corio racconta il suo libro “IO”

Se mi avessero detto che, passati tre anni da quella sera in cui su un treno regionale della solita tratta La Spezia – Genova avevo sentito il bisogno di scrivere, avrei presentato il mio libro con l’Associazione Approdo Arcigay Genova, non ci avrei sicuramente creduto. E invece eccomi qui, a preparare un articolo per l’evento.

Mi capita spesso di chiedermi se le cose avvengano per caso o se accadano piuttosto per un susseguirsi di eventi e di azioni, di cui non ci accorgiamo al momento, ma solo dopo un’analisi successiva. Questo è quanto mi è successo dopo aver finito di scrivere “IO”, il libro su cui ho lavorato ben due anni e mezzo, prima di pubblicarlo su Amazon (in formato Kindle).

Una volta scritto e pubblicato il libro, mi sono chiesta:

Ok, ma che cosa è veramente “IO”?

E me lo sono dovuta chiedere per presentarlo a qualche casa editrice, o semplicemente ai lettori.

IO” è un racconto di viaggi, è una serie di riflessioni sulla vita e sui sentimenti, sulle difficoltà che si possono incontrare a ventitré anni, sulla voglia di cambiare, di migliorarsi.

IO” è soprattutto la scoperta di me stessa. In tutte le mie sfaccettature, fra cui anche la scoperta, velata, della mia omosessualità. Velata perché nel libro non ne parlo direttamente, ma posso assicurarvi che accompagna “segretamente” ogni pagina.

Non credo sia un caso che abbia iniziato a scrivere il libro poco prima di scoprirmi innamorata di una ragazza. Non credo sia un caso che mi abbia accompagnato per tutta la durata dell’accettazione di me stessa. Ora sono sicura che ”IO” è lo strumento che ho trovato per capirmi e accettarmi. Per arrivare ad essere orgogliosa di come sono oggi, senza maschere e segreti.

Scrivere mi aiuta molto nei momenti difficili.

Sono quelli i momenti in cui sento la mia scrittura naturale, come se le parole si disponessero una dopo l’altra da sole. Inizialmente ho cominciato solo per me, poi ho deciso di farne un progetto di aiuto: non solo per la famiglia tanzanese presso la quale sono stata ospite due volte come volontaria (il ricavato delle vendite del libro andrà a loro per sostenere l’Orfanotrofio Grace Day Care di Arusha), ma anche per tutti coloro che si sentono persi esattamente come mi sentivo io tre anni fa.

In tre anni sono cambiate un sacco di cose, nella mia vita, ma soprattutto in me.

Dopo quella sera in treno, quando ho avvertito il bisogno di accendere il pc e iniziare a scrivere di getto, ho capito che mi piaceva un’amica, ne ho parlato con poche persone nascondendomi con tutte le altre, ho scritto, sono andata in Africa due settimane e ho scritto ancora, mi sono disperata perché il mio amore non era corrisposto, ho capito che ero lesbica e ho trovato il coraggio di dichiararmi mentre mi accettavo sempre di più, ho ripreso a scrivere e sono tornata in Tanzania per un mese, ho lasciato momentaneamente il lavoro, sono entrata in un’Associazione che mi ha definitivamente aiutata ad accettarmi e a capire che non importa cosa ti piace ma chi sei, ho conosciuto un sacco di persone fantastiche su cui so di poter contare, ho finalmente trovato una strada da imboccare. Questo non vuol dire che non ci saranno sentieri alternativi, deviazioni o un ritorno sui propri passi, ma vuol dire che finalmente una strada la vedo, la nebbia è sparita.

Durante la presentazione del libro (sabato 26 novembre 2016, ore 19:30 ai Giardini Luzzati) racconterò il mio scoprirmi e lo farò ancora attraverso “IO”, in occasione degli incontri organizzati da Approdo Arcigay Genova “Storie di vita Omosessuale”. Naturalmente non mancheranno una spiegazione più approfondita del libro, un racconto dei miei viaggi di volontariato in Tanzania e tanto altro che, spero, verrete a scoprire di persona!

Non mi resta che dirvi VI ASPETTO!

Silvia Corio

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